Sardegna, si va verso l’azzeramento dell’Asl unica

Nelle intenzioni del centrodestra c’è il commissariamento della sanità. Molti manager faranno le valige.

Fulvio Moirano (foto), manager dell’Asl unica, aspetterà gli eventi: non andrà via prima. Ha un contratto con la Regione fino al 2021, e quindi per altri tre anni dovrebbe essere al sicuro. Sempre che il centrodestra non rivoluzioni la sanità – lo farà di sicuro – e allora si aprirebbe un’altra partita, ancora tutta da scrivere.

Antonio D’Urso, direttore generale dell’Azienda universitaria di Sassari, ha fatto sapere invece che toglierà il disturbo prima: andrà a dirigere l’Asl Sud-Est della Toscana, che raggruppa le province di Arezzo, Grosseto e Siena. All’inizio sembrava che il trasferimento avesse tempi lunghi, ma ci sarebbe stata un’accelerazione proprio in queste settimane. Dunque D’Urso potrebbe prendere possesso del nuovo incarico subito dopo Pasqua. Se così fosse, lui non sarebbe coinvolto nel sempre più probabile commissariamento delle Aziende sanitarie, che sarà il primo passo della rivoluzione annunciata in campagna elettorale dal centrodestra, prima di vincere le Regionali.

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C’è poi il caso dell’ospedale Brotzu di Cagliari. All’inizio di gennaio Graziella Pintus si è dimessa da direttore generale e l’incarico è rimasto vacante. La giunta Pigliaru avrebbe potuto anche pubblicare il bando, ma per opportunità non l’ha fatto. A questo punto la nomina del manager dell’Azienda Brotzu sarà tutta nelle mani della giunta Solinas e del nuovo assessore alla Sanità, che però nell’immediato potrebbe scegliere un commissario, in attesa della riforma vera e propria.

C’è anche il caso aperto del direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti

. Anche lui è sotto contratto per un altro bel po’ di anni, ma il centrodestra potrebbe non intervenire subito a gamba tesa anche sull’Azienda che si occupa dell’emergenza-urgenza, elisoccorso compreso. Oppure si occuperà prima dello spacchettamento dell’Asl unica e solo dopo del resto.

Infine c’è il direttore generale dell’Azienda universitaria di Cagliari. Nel 2016 Giorgio Sorrentino è stato nominato dal centrosinistra, ma il centrodestra, quand’era all’opposizione, non gli è stato ostile. Anzi, Sorrentino potrebbe essere ben presto riconfermato dalla giunta Solinas: prima come commissario e poi nel ruolo di manager. Anche se, in questo caso, la procedura è comunque più complicata: sul nuovo manager dovrà esserci anche il gradimento del rettore dell’università di Cagliari, com’è previsto della legge. Comunque, stando alle indiscrezioni che circolano con insistenza, Sorrentino sembra il manager più al sicuro.

A cascata bisognerà capire invece cosa accadrà ai direttori delle quattro aree in cui oggi è divisa l’Azienda unica: Cagliari, Sassari, Olbia e Nuoro. Un anno fa Luigi Minerba, Pier Paolo Pani, Antonella Virdis e Grazia Cattina sono stati nominati direttori dal manager Fulvio Moirano. Quindi, nel caso fosse decapitato il vertice dell’Asl unica, anche loro saranno costretti a fare le valigie con largo anticipo. Però tutto dipende da come il centrodestra deciderà di affrontare la riforma della sanità.

Al di là dello schema pensato dalla nuova maggioranza (dovrebbe essere quello delle tre Aziende: Nord, Centro e Sud Sardegna), è sui tempi della manovra a tenaglia che c’è ancora molta incertezza. Subito dopo l’elezione, Christian Solinas ha detto: «Sull’Azienda unica interverremo nei primi cento giorni e la azzereremo». Se così fosse, l’annunciato D-day dovrebbe scattare in piena estate.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.lanuovasardegna.it

 

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