Trento, fioccano le candidature per gli ambulatori infermieristici

Sono 127 le domande di persone disposte a coprire i turni di sabato, domenica e festivi nei presidi di Pieve Tesino, Baselga di Piné e Bezzecca.

Sono ben 127 le domande giunte all’Apss Trento, da parte di persone interne all’amministrazione e intenzionate a coprire i turni di sabato, domenica e festivi infrasettimanali degli ambulatori infermieristici di Pieve Tesino, Baselga di Piné e Bezzecca. La risposta degli infermieri, dunque, nonostante le perplessità manifestate dall’Ordine professionale, non coinvolto nel progetto, è stata superiore alle aspettative. Per far partire il servizio, infatti, l’Azienda sanitaria aveva bisogno di almeno una decina di disponibilità, e ora si trova in condizione di poter scegliere quale personale impiegare. Dal bando, scaduto lo scorso 17 novembre, risultano comunque tutte le prestazioni e gli orari che gli infermieri potranno garantire. Orari e prestazioni – Il servizio di emergenza dovrebbe essere garantito per almeno sei mesi, poi Provincia e Azienda sanitaria tireranno le somme dei risultati e dei gradimento ottenuti. Gli ambulatori saranno aperti dalle 9 alle 12 di sabato, domenica e nei giorni festivi infrasettimanali. L’obiettivo, come si evince dal bando, è garantire alla popolazione del Tesino, dell’altopiano di Piné e della Valle di Ledro un punto di riferimento in caso di problemi non urgenti e per garantire prestazioni ambulatoriali programmabili. Gli infermieri avranno come riferimento la sede di guardia medica di Borgo, Pergine e Riva del Garda. Che tipo di prestazioni potranno garantire? In assenza del medico di guardia, sarà comunque possibile il monitoraggio dei parametri già prescritto dal medico curante (ad esempio la pressione arteriosa o la saturazione), ma anche supporto e informazioni sulla terapia in corso, una prima valutazione in merito alla possibilità di attendere la valutazione del medico. Gli infermieri avranno anche la possibilità di praticare terapie parenterali già prescritte dal medico (iniezioni). A differenza dell’attività di guardia medica, non sono previste visite domiciliari o consulenze telefoniche, ma saranno i pazienti a doversi recare in ambulatorio. Non si tratta, quindi, di un servizio sostitutivo della guardia medica, ma di un’attività diversa, che potrebbe comunque incontrare il gradimento dei residenti. Proprio per valutare l’utilità del servizio la Provincia ha disposto un periodo sperimentale di sei mesi, prima di valutare la messa a regime. Retribuzione
– L’avviso è rivolto a tutto il personale infermieristico dell’Azienda sanitaria, sia con contratto a tempo indeterminato che con contratto a tempo determinato. È richiesto l’impegno a prestare la propria attività almeno una volta al mese per un periodo minimo di quattro mesi. Tra le 127 domande, ce ne sono alcune doppie, presentate da persone che disponibili a prestare l’attività lavorativa in più di una sede fra quelle indicate dall’Azienda sanitaria. La presenza dell’infermiere è prevista come orario aggiuntivo e sarà retribuita attraverso un progetto del Fondo di priorità dell’Azienda sanitaria, in modo da non sottrarre risorse già destinate al personale. Gli infermieri selezionati percepiranno un compenso di 100 euro (lordi) per ciascuna giornata di tre ore in cui presteranno servizio, ma è previsto anche il rimborso chilometrico secondo le regole dell’Azienda sanitaria. Il pagamento delle ore avverrà ogni tre mesi. Dopo l’arrivo delle domande, la Giunta dovrà organizzare la selezione, per poi far partire il servizio. La speranza è che nel frattempo procedano le trattative sindacali sul “bonus” ai medici di guardia nelle sedi disagiate, in modo da incentivare il personale medico a ricoprire gli incarichi anche nelle sedi meno ambite. Su questo tema il prossimo incontro fra Provincia, Azienda sanitaria e sindacati è previsto per il prossimo 30 gennaio. Redazione Nurse Times Fonte: Trentino  
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