Mi chiamo Giuseppe Marino, sono uno psicologo, lavoro spesso in ospedale e ho la passione per la formazione.
Il turno è finito. Si torna a casa: stanchi, stravolti. Alla radio non passa nulla di buono e in quel tratto di strada c’è sempre fila.
Oggi non è stata una giornata facile! Il collega era di cattivo umore, il primario non guardava in faccia a nessuno ed il nuovo paziente si lamentava della mensa: sai che novità?
Per non parlare di quella montagna di fogli, quei soliti problemi di rete con il pc e la stampante che come sempre non funziona.
La caffettiera? Quando la trovi sporca ti verrebbe da insultare chi non rispetta l’unica tua alleata contro la stanchezza.
Infine, oggi c’era anche lui, quello del posto letto n.25 – pover uomo, gli è capitata grossa: eh certo, noi ci lamentiamo, ma poi pensa a quel tizio. Oggi ti guardava con gli occhi ricolmi di speranza e tu?
Non sapevi proprio cosa dirgli. Fortuna che almeno i turni li decidiamo domani. Arrivi a casa, apri la porta improvvisi un sorriso: ma sul tavolo ci sono le nuove bollette, la cena non è pronta, il gatto ha rovesciato l’acquario, i bambini piangono, strillano… Basta! Basta! Basta!
Nel Novembre scorso, assieme ad un gruppo di psicologi coinvolti nell’ambito ospedaliero ed assistenziale, ho deciso di aprire un confronto sui social per raccogliere direttamente le esigenze, gli obiettivi e i desideri delle figure sanitarie. I primi professionisti che scegliamo di coinvolgere sono gli infermieri!
Così, mi iscrivo al gruppo “Infermiere Professionista della Salute” su Facebook e mi contattata Simone Gussoni, della redazione di NurseTimes, che mi propone di collaborare assieme per creare con Nurse Times una serie di articoli di carattere psicologico che possano interessare, aiutare ed orientare gli Infermieri durante il loro lavoro: insomma, una serie di articoli che assomiglino all’ago di una bussola nell’oceano di difficoltà quotidiane che spesso l’infermiere si trova ad affrontare!
Accettiamo! Decido con Simone di costruire un questionario online per raccogliere tutte le richieste degli infermieri – A Dicembre parte la raccolta di informazioni (Quali esigenze psicologiche manifestano gli Infermieri?)
I risultati raccolgono le opinioni di un campione composto per l’82% da infermiere o da studentesse in infermieristica. Il 18% delle risposte provengono da un pubblico maschile.
Hanno partecipato al sondaggio sia infermieri che studenti, con una prevalenza di professionisti già laureati (l’87% dei questionari raccolti).
Gli studenti che sono intervenuti hanno un’età media di 22 anni; i professionisti, invece, hanno in media 30 anni e lavorano in campo sanitario all’incirca da 6/7 anni.
Nella classifica dei bisogni dell’infermiere abbiamo ricevuto richieste di approfondimento riguardanti l’alleanza terapeutica (29%): si è sottolineato quanto sia importante l’istaurarsi di un buon rapporto con i pazienti ed i famigliari e del ruolo cruciale dell’infermiere nella gestione dei rapporti in ospedale, conciliando competenze ed umanità – anche nelle situazioni più difficili.
Uno spazio solo graficamente ridotto (8%) lo ricoprono tutte quelle competenze trasversali, come la comunicazione, l’empatia, la resilienza, la capacità di self control e le abilità nel mantenere il più possibile il posto di lavoro un luogo sereno e supportivo.
Al primo posto ci sono le difficoltà legate allo stress ed al burnout (35%). Tantissimi infermieri che hanno compilato il modulo hanno sottolineato che tra i bisogni più importanti da segnalare vi sono tutti quei campanelli di allarme che possono minare in modo significativo la bellezza della professione infermieristica: le difficoltà legate alla sfera dello stress, del burnout e della sicurezza sul posto di lavoro sono stati un tema predominante in qualsiasi punto del sondaggio.
Capacità di comunicazione, autocontrollo e gestione dello stress; spirito di iniziativa, lavoro in gruppo e leadership; elaborazione di strategie efficaci, coordinamento e competenze relazionali sono gli assi nella manica di chi aspira una carriera di successo!
Come ultima domanda abbiamo chiesto agli infermieri:
Giuseppe Marino
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