Vibo Valentia, Nursing Up attacca: “L’Asp è allo sbando”

Il sindacato sottolinea i numerosi problemi dell’Azienda sanitaria: dalla cronica carenza di organico al rischio chiusura per alcuni reparti, passando per il demansionamento degli infermieri.

Il sindacato degli infermieri Nursing Up denuncia ancora una volta – in passato aveva già chiesto le dimissioni del direttore generale – il fallimento del management dell’Asp di Vibo Valentia e annuncia la decisione di interrompere le relazioni sindacali perché tutti gli impegni presi dall’Azienda sono stati disattesi.

“Con la direzione aziendale dell’Asp era stato condiviso un percorso, di cui si era fatto garante il direttore generale, che prevedeva l’approvazione entro il 2018, di un contratto decentrato integrativo, strumento utile per migliorare la qualità dei servizi offerti all’utenza, ma anche per dare risposte ad annose aspettative dei lavoratori. A partire dall’accordo riguardante l’attribuzione dell’istituto contrattuale delle progressioni economiche orizzontali (cosiddette fasce), che doveva decorrere dal 1 gennaio 2018. Come principale sindacato dell’Asp, abbiamo cercato con ogni sforzo il raggiungimento di questi obiettivi. Per questo siamo stati sempre presenti in delegazione trattante e ai tavoli tecnici, e oggi siamo davvero delusi, e al tempo stesso indignati, per il comportamento tenuto dall’Azienda, che non ha tenuto fede agli impegni assunti”. Così il dirigente territoriale Nursing Up, Giuseppe Gliozzi, commenta il precipitare degli eventi di questi giorni.

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“É sotto gli occhi di tutti – prosegue Gliozzi – la situazione di coma profondo in cui si trova l’Azienda sanitaria vibonese, che non riesce a garantire nemmeno i servizi minimi alla popolazione, sempre più spesso costretta a emigrare per curarsi, e il rispetto dei diritti e della dignità di tutti gli operatori. Le criticità sono tantissime, a partire dalle carenze strutturali in cui versano tutti i presidi. In particolar modo il nosocomio vibonese ‘Jazzolino’ (foto, ndr), sempre più abbandonato in attesa della costruzione del nuovo ospedale. Risultano chiusi da tempo i locali mensa e alcune stanze di degenza (lato Ortopedia). Gli ascensori presenti, oltre a essere vecchi e quindi soggetti a continui guasti, sono insufficienti a garantire i necessari percorsi previsti dalla normativa vigente. I pochi servizi igienici, oltre a versare in cattivo stato, non sono neanche segnalati. C’è carenza di idonei locali spogliatoi e assenza di parcheggi. Ma l’emergenza più importante riguarda la carenza di personale, in particolare di medici, infermieri, ostetriche, autisti di ambulanza e operatori socio sanitari”.

Attacca ancora il dirigente Nursing Up: “La situazione attuale, per quanto riguarda i medici, risulta critica, particolarmente in Ortopedia, dove rischiano di non essere garantite nemmeno le prestazioni urgenti. La carenza di personale infermieristico interessa tutte le unità operative, in particolar modo il dipartimento di emergenza-urgenza, dove tutti i pronto soccorso sono sofferenti. Per compensare, molto spesso si ricorre all’utilizzo illegittimo (perché utilizzato in modo programmato) dello straordinario. Tale comportamento, oltre a violare la normativa in materia, comporta un danno economico a tutti i lavoratori, che si vedono sottrarre risorse dal proprio fondo produttività”.

Gliozzi sottolinea poi: “La carenza del personale di supporto è divenuta insostenibile sia per l’utenza, poiché sono a rischio le cure e la qualità dei servizi offerti, sia per il personale infermieristico, che si vede costretto a svolgere mansioni non proprie, a discapito dell’attività infermieristica e, di conseguenza, dell’assistenza al cittadino. Tale fenomeno, conosciuto come demansionamento, è ormai una situazione inaccettabile, che si aggrava sempre più e che Nursing Up intende fermare a ogni costo. Anche su questo aspetto è d’obbligo sottolineare le gravi responsabilità che pesano sui vertici aziendali, i quali, pur avendo da anni l’autorizzazione all’assunzione di un numero cospicuo di operatori sociosanitari e potendoli reclutare dalla graduatoria regionale di Crotone, non lo hanno fatto, preferendo la strada del concorso, che ancora, dopo anni, deve arrivare a termine”.

Si tratta di scelte manageriali che il sindacato definisce “incomprensibili”, come evidenzia il suo dirigente territoriale: “Nursing Up le ha duramente contestate in sede di delegazione trattante, come risulta dai relativi verbali, pubblicati sul sito internet aziendale. Ma a chi giova tutto questo? Certamente non ai cittadini, che avrebbero preferito avere l’assistenza prima possibile, senza aspettare anni. E nemmeno agli infermieri, che sono costretti al demansionamento. Come sindacato, condanniamo fortemente l’operato di una direzione aziendale che, nonostante lo sblocco parziale del turnover, ha di fatto autorizzato da oltre tre anni le assunzioni di personale e non ha saputo dare risposte concrete, proprio nel momento in cui poteva essere dato ossigeno a un sistema sofferente. Una gestione non ottimale ha di fatto causato un peggioramento dei servizi offerti, con rischio di chiusura di alcuni reparti (per esempio Ortopedia) che erano sopravvissuti miracolosamente, e con enormi sacrifici di tanti professionisti in quel periodo buio del blocco totale delle assunzioni”.

Redazione Nurse Times

 

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