Salute femminile, 335 ospedali premiati con i Bollini Rosa

In aumento le strutture italiane che si distinguono per l’assistenza sanitaria di qualità alle donne.

Cresce il numero degli ospedali italiani che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. Erano 306 nel biennio precedente. Oggi sono 335. Migliora anche la qualità: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre bollini, sono infatti passati da 71 dello scorso Bando a 96 di questa edizione. Sono 167 le strutture che hanno conquistato due bollini e 72 un bollino. I dati sugli ospedali con i Bollini Rosa 2020-2021 sono stati presentati oggi a Roma dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nel corso della cerimonia di premiazione che si è svolta al Ministero della Salute.

La 9a edizione dei Bollini Rosa ha visto la partecipazione di 344 ospedali italiani e il patrocinio di 23 società scientifiche. A partire dal 7 gennaio 2020, sul sito www.bollinirosa.it, sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per Regione, con l’elenco dei servizi valutati. “I 335 ospedali premiati – spiega Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda – costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.

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Una particolare attenzione è rivolta quest’anno al tema della depressione, che riguarda 3 milioni di persone in Italia, di cui più di 2 milioni sono donne. Per questo sono state assegnate delle “menzioni speciali” a 10 ospedali con i Bollini Rosa che si distinguono per l’impegno sul tema della “depressione in un’ottica di genere”. Tra gli ospedali virtuosi segnalati da Fondazione Onda ci sono anche tre ospedali del Sud Italia (il C.R.O.B. di Rionero in Vulture, il Neuromed di Pozzilli e il Rodolico di Catania), che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella candidatura come esempi di buone pratiche clinico-assistenziali e importanti punti di riferimento sul territorio regionale nello specifico per le patologie neurologiche e oncologiche.

Gli ospedali con i Bollini Rosa sono valutati e premiati mettendo in luce le specialità di maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, i servizi e i percorsi dedicati nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da 489 domande ciascuna con un valore prestabilito suddivise in 18 aree specialistiche (due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia). Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali.

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali focalizzati sulle caratteristiche psico-fisiche della paziente e infine l’esistenza di servizi relativi all’accoglienza e alla degenza della donna (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale).

Il 2 dicembre scorso l’attenzione alla salute della donna testimoniata dai Bollini Rosa ha raggiunto una nuova dimensione, con la nascita del primo ospedale rosa in Italia. “Il primo ospedale italiano della donna, la Macedonio Melloni – aggiunge Giuseppe De Filippis, direttore sanitario dell’Asst Fatebenefratelli Sacco – vuole essere la risposta di una struttura sanitaria lombarda tradizionalmente dedicata all’ostetricia/ginecologia ai bisogni di salute delle donne in tutte le fasce di età. Un modello organizzativo innovativo che attua percorsi specifici dove ricerca, clinica, formazione e comunicazione trovano la loro sintesi”.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Repubblica  

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