Sanità Lazio, Zingaretti: “Considero concluso il mio mandato commissariale”

Il presidente della Regione scriverà al premier Conte per chiedere che si proceda agli atti amministrativi e di Governo.

Per Nicola Zingaretti è da considerarsi “concluso il mandato commissariale assegnatomi dal Consiglio dei Ministri il 1° dicembre 2017 e il 10 aprile 2018”. Al termine del tavolo tecnico di verifica del ministero dell’Economia sui conti della sanità del Lazio il governatore ha annunciato: “Scriverò al presidente Conte per chiedere un incontro affinché si proceda agli atti amministrativi e di Governo, che noi reputiamo maturati nel corso di questi anni. Noi siamo molto soddisfatti di questo lungo e approfondito tavolo, perché ha confermato il venire meno degli elementi strutturali che portarono al commissariamento. C’è la conferma di un dato storico per la Regione Lazio, forse dai tempi della riforma del titolo V, della scomparsa del disavanzo finanziario”.

Quanto ai tempi di uscita dal commissariamento: “Dipenderà dal Consiglio dei Ministri. È chiaro come si entra in un commissariamento, ma non è definito come si esce. Certo è che i motivi che hanno portato al commissariamento sono superati, sia dal punto di vista finanziario che da quello dei Lea, sia da quello richiesto da Gentiloni nel 2017, dell’attuazione dei piani operativi. Ora si tratta di costruire una fase nuova, e per questo, come facemmo nel 2017, scriverò al premier, per informarlo che il mandato che mi era stato assegnato è stato portato a compimento”.

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Durante il suo intervento al Consiglio straordinario alla Pisana sulla sanità, Zingaretti ha aggiunto: “Proseguiremo nella gestione ordinaria del Piano di rientro, denominato ‘Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio sanitario regionale 2019-2021’. L’obiettivo condiviso con i ministeri affiancanti era quello di procedere al rientro nella gestione ordinaria del Servizio sanitario della Regione Lazio, sulla base di risultati certi e tangibili nel miglioramento della sanità regionale e proseguire nel piano di rientro. In questo anno e mezzo di lavoro, abbiamo dunque lavorato con tenacia e senza distrazioni sulla strada tracciata negli anni precedenti, per compiere l’ultimo, necessario tratto di strada. Grazie ai risultati ottenuti, mi attendo quindi che vengano assunte tutte le decisioni conseguenti per porre fine a una gestione che non ha più motivo di essere, con un ruolo che può tornare pienamente nelle mani del Governo regionale e di questo Consiglio”.

E ancora: “Come si vede, l’efficacia della nostra azione ha riguardato anche, e direi soprattutto, la qualità dei servizi e delle cure erogate. Si tratta di un aspetto che desidero ribadire anche oggi: non esiste risanamento se non si considerano in primo luogo i bisogni delle persone, il loro diritto a cure e assistenza di qualità, la rimozione di ogni possibile ostacolo – come prevede l’articolo 3 della nostra Costituzione – alla libertà e all’eguaglianza dei cittadini. I conti in ordine non possono essere un obiettivo esclusivo per le Regioni in difficoltà sottoposte a piano di rientro. Vanno invece considerati come una delle condizioni necessarie per garantire ai cittadini qualità della vita e servizi adeguati. La gestione rigorosa delle risorse disponibili non può allora mai tradursi in tagli, destrutturazione di servizi, blocco degli investimenti, precarizzazione del personale, penalizzazione di interi territori, come pure è accaduto nel Lazio in passato, ma deve significare invece lotta agli sprechi, qualità della spesa, programmazione, organizzazione, capacità di innovare. Questa è la svolta sostanziale che in questi anni abbiamo voluto imprimere al governo della sanità regionale”

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Il governatore del Lazio ha poi spiegato: “Uno dei grandi obiettivi dei prossimi anni, fissati nel nuovo programma operativo, sarà proprio il potenziamento della sanità territoriale, domiciliare e dei servizi di prossimità, per arrivare a garantire a tutti i cittadini del Lazio un’assistenza primaria h24, 7 giorni su 7, grazie alla rete dei servizi sanitari territoriali (studi medici, unità di cure primarie, case della salute, ambulatori di cure primarie e continuità assistenziale), e grazie alla collaborazione dei diversi attori, a partire dai medici di medicina generale. Accanto a questa rete di prossimità dovremo portare a compimento la completa ristrutturazione delle strutture ospedaliere del Lazio e l’acquisto di nuovi macchinari. Proprio sul riequilibrio dell’offerta ospedaliera nei territori, dopo l’apertura dell’Ospedale dei Castelli, rilanciamo con la programmazione di altri importanti poli: l’ospedale del Sud Pontino; il nuovo ospedale di Rieti; il nuovo Ospedale Tiburtino. Tutti previsti nei nuovi programmi operativi”.

Concludendo: “L’esperienza del Lazio dimostra che occorre voltare pagina. Il mio auspicio è allora che al livello nazionale, con il nuovo Patto per la salute, si introducano nuovi elementi normativi per superare un istituto come quello del commissariamento, puntando con maggior forza ed equilibrio sulla riqualificazione dei sistemi sanitari regionali. La Regione Lazio si farà promotrice di un’iniziativa politica su questo fronte, così come vigileremo con la massima attenzione perché sia scongiurata ogni ipotesi di taglio alla sanità, e continueremo a chiedere con forza, assieme alle altre Regioni, che le risorse destinate alla sanità pubblica vengano portate al livello degli altri Paesi europei”.

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