Si è tenuta oggi, lunedì 18 luglio 2016 alle ore 10.00 nell’Aula Magna “G. De Benedictis” del Policlinico di Bari il convegno “L’Università di Bari e la ricerca medica” al quale ha partecipato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con gli interventi del Magnifico Rettore, Prof. Antonio Felice Uricchio, il Presidente della Regione Puglia, Dr. Michele Emiliano, ed il Direttore Generale dell’Università degli Studi di Bari, Dr. Federico Gallo.
Egli afferma che la ricerca in Sanità quale motore di sviluppo, per la circolarità del sapere apre ai “dialoghi di saperi” in materia sanitaria tra tutte le professioni. L’Università Hospital è il modello a cui tendere in tema di ricerca in sanità; ciò a significare che con al centro la ricerca migliora il servizio della qualità nella risposta clinica al paziente finale. Per fare questo è necessario il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e non. La ricerca batte la spesa e promuove lo sviluppo.
Federico Gallo, Direttore Generale dell’Ateneo Barese, traccia un profilo organizzativo dell’Università e dell’impegno della stessa in campo della ricerca con particolare riferimento dei risultati conseguiti nell’ambito della sanità. Egli precisa di aver avviato i lavori propedeutici per il rinnovo del protocollo d’intesa in seno al tavolo aperto con la Regione per i rapporti bilaterali di cui all’organismo paritetico previsto dalla normativa. L’attività di ricerca ovviamente è possibile a condizione che ci sia un sinergico rapporto con tutte le istituzioni.
Uno studente di Medicina, iscritta alla scuola fa presente la difficoltà dei giovani laureati di entrare nelle scuole di specializzazione e quindi di poter dare contributi, nella qualità di giovani medici, a impegno nel campo della ricerca. Si rivolge al Ministro per chiedere un suo impegno per dare più opportunità ai Giovani medici nel campo della ricerca con progetti dedicati.
Beatrice Lorenzin, ovviamente si sofferma a ringraziare per l’impegno profuso dal sistema sanitario pugliese per la dimostrata capacità dei propri operatori ad interventi di elevata professionalità. Elogia il popolo pugliese per le code ai centri di raccolta sangue, segno e risposta intangibile di una popolazione forte e fiera. Particolare elogio all’istituto di medicina legale dell’UNIBA per il lavoro svolto.
Ella riprende la tragedia di Nizza, per descrivere il contesto della quotidianità con cui il sistema sanitario deve confrontarsi. Dalla puglia quindi vengono esempi di buona sanità che consegue alla qualità del fattore umano rappresentato dalle professione sanitarie che risulterebbero, secondo il ministro, di elevate competenze grazie al sistema formativo.
In Puglia si può fare ricerca ed elenca una serie di progetti a cui si osserva per documentare come è possibile fare ricerca in una regione del sud.
La ricerca è un sistema globale che non può essere regionale, bisogna lavorare sul sistema che avvalendosi anche di contributi regionali si aggreghi e faccia sistema. La capacità di ricerca si misura in una dimensione ampia.
La grande sfida per il futuro in tema di sanità e ricerca è la cronicità. Nel nostro paese questo è possibile grazie al ruolo delle università. Ella ha impegnato il governo ed in particolare il Ministero del Miur a fare “squadra” per ricerca finalizzata. A questo si giunge, per quanto di parte del proprio dicastero, a un coordinamento mirato tra gli IRCCS che gravitano sotto la giurisdizione del ministero.
Giuseppe Papagni
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