Ha superato la fase 1 il vaccino anti Covid italiano sviluppato da Reithera e presentato allo Spallanzani.
“Abbiamo arruolato 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse e tutti sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza: il vaccino non ha avuto alcun avvento avverso grave nei primi 28 giorni dalla vaccinazioni, un risultato migliore rispetto a Moderna e Pfizer che hanno avuto effetti indesiderati. Il picco di produzione di anticorpi a 4 settimane resta costante ed il vaccino è ad una sola dose” ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito.
Il vaccino GRAd-COV2 utilizza la tecnologia del “vettore virale non-replicativo”, utilizza cioè un virus inoffensivo per l’uomo, e reso incapace di riprodursi, come navicella per trasportare nel corpo umano il materiale biologico contro il quale si vuole innescare la risposta immunitaria. Il vettore virale, che in questo caso è il virus del raffreddore del gorilla, agisce in altre parole come un minuscolo “cavallo di Troia”, all’interno del quale è stato inserito il codice genetico della proteina spike (S), che è presente sulla superfice del coronavirus e che, legandosi ai recettori presenti all’esterno delle cellule polmonari, agisce come una “chiave cellulare” permettendo al virus di penetrare e replicarsi all’interno delle cellule dell’uomo. Questa proteina, trasportata all’interno dell’organismo da un virus inoffensivo, innesca la risposta del sistema immunitario contro il SARS-CoV-2.
La sperimentazione del vaccino GRAd-Cov2 è stata resa possibile da un investimento di 8 milioni di euro e da un protocollo d’intesa firmato dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti e dal Ministro dell’Università Manfredi, insieme con il Cnr, il Ministero della Salute, e con lo stesso INMI “Lazzaro Spallanzani”. Il programma di sperimentazione clinica ha successivamente ricevuto il via libera dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenzia Italiana del farmaco e del Comitato Etico Nazionale.
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Fonti: ilmessaggero.it (S. Piras); inmi.it